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venerdì 31 maggio 2019

PAOLO MANNU , SONO 9 ANNI.......



“ Ehi, c’è qualcuno ?  Ci siamo persi ! 
Ci sono troppe persone che ci dicono cosa fare e cosa pensare e altrettante che ci dimostrano che è tutto opinabile, falsificabile  quello che abbiamo creduto e ci hanno detto finora. 
Aiuto !! “
01/06/2019

Rieccoci - Paolo - a ricordarti e dirti il bene di tutti quelli che ti hanno conosciuto e a cui manchi sempre di più.

I segni dell’invecchiamento sono tanti, lo sai. I capelli bianche, le rughe, i doloretti, meno entusiasmo, più scetticismo, preoccupazione per il futuro, la falsa convinzione di aver imparato come funziona la Vita, i giovani che non capiamo e non ci capiscono, i valori che non ci sono più, il fiatone a camminare in salita, incontentabili e brontoloni, etc. etc. Doverti aggiornare sulle cose che capitano qui, sul turbinio di stranezze e sugli effetti della velocità crescente in ogni settore della civiltà e delle relazioni umane richiederebbe un volume ponderoso e non una letterina come questa. E sarebbe una fatica inutile, perché fra pochi mesi, appunto, tutto sarebbe sepolto da altre notizie, cambiamenti, contradizioni, etc. Forse è questo il progresso, forse è la folle corsa verso il precipizio dei topi ( noi ) incantati o storditi da Pifferai Magici.

Se tu fossi ancora da questa parte del Tempo, Paolo, son certo che ci aiuteresti a interpretare un po’ le cose e col tuo entusiasmo a inventare qualche speranza, qualche soluzione.

Qualcosa si è rotto, Paolo.

I colori non sono più così vivi e raramente suscitano emozioni; le parole han perso significato e dignità; avere degli ideali e dei valori è considerato quasi un crimine che richiama – come per un riflesso condizionato – solo gli errori ed orrori del ‘900 e non piuttosto progetto di speranze, di sogni e di energia per migliorare il mondo; i sentimenti son considerati patetica zavorra. Siamo se consumiamo, se scavalchiamo, se godiamo, se dimentichiamo che c’è un prossimo che soffre senza colpe, se abbiamo “followers” ( ti spiegherò poi cosa vuol dire ). Le persone si trasformano pian piano in piccole monadi con le pareti di cristallo che riflettono sempre e solo ciò che amiamo sempre di più: il Narciso che c’è in noi e che questa modernità delirante, accelerata e consumistica alimenta, giustifica, enfatizza, benedice. Se questo è il mondo liquido teorizzato da Bauman, allora ci siamo dentro fino al collo.

C’è sempre più bisogno, ma sempre meno posto, per la poesia, la gentilezza, la bellezza in questa contemporaneità sempre più estranea all’umano, all’armonia, alla solidarietà.

Dici che tutto ciò è il sigillo dell’autodistruzione di questa specie infestante dell’ecosistema Terra? Vabbè.

Ci manca più che mai la tua presenza provocatoria, gentile, riflessiva e il tuo essere servizio, consiglio, compagno di viaggio.

Ci salutiamo con la dolce melanconia di una poesia :



COME TUTTO SCOMPARE



Come tutto scompare veloce

quando viene sera, e il sole se  ne va

oltre le colonne d’Ercole

a fare capriole sull’Atlantico.

Il Mare Ligure si appiattisce in una lastra

che non lo diresti più nemmeno un mare

e una muraglia nebbiosa di rosa

sporco si disfa come la scia luminosa

dell’aereo, unica traccia rettilinea nel cielo

che sembra averlo bucato per andarsene

più in là.



Come tutto scompare, come breve

è il giorno per chi ne ama l’essenza

come breve la notte che si preannunzia

nitida di luna a gobba crescente

come tutto ritorna e ritorna

al niente.



come è corto Febbraio

come corta la vita

per chi ne ama l’essenza

inaccessibile, infinita.

                                    ( Giuseppe Conte )