“ Ehi,
c’è qualcuno ? Ci siamo persi !
Ci sono
troppe persone che ci dicono cosa fare e cosa pensare e altrettante che ci
dimostrano che è tutto opinabile, falsificabile
quello che abbiamo creduto e ci hanno detto finora.
Aiuto !! “
01/06/2019
Rieccoci
- Paolo - a ricordarti e dirti il bene di tutti quelli che ti hanno conosciuto
e a cui manchi sempre di più.
I
segni dell’invecchiamento sono tanti, lo sai. I capelli bianche, le rughe, i
doloretti, meno entusiasmo, più scetticismo, preoccupazione per il futuro, la
falsa convinzione di aver imparato come funziona la Vita, i giovani che non
capiamo e non ci capiscono, i valori che non ci sono più, il fiatone a
camminare in salita, incontentabili e brontoloni, etc. etc. Doverti aggiornare
sulle cose che capitano qui, sul turbinio di stranezze e sugli effetti della
velocità crescente in ogni settore della civiltà e delle relazioni umane
richiederebbe un volume ponderoso e non una letterina come questa. E sarebbe
una fatica inutile, perché fra pochi mesi, appunto, tutto sarebbe sepolto da
altre notizie, cambiamenti, contradizioni, etc. Forse è questo il progresso,
forse è la folle corsa verso il precipizio dei topi ( noi ) incantati o
storditi da Pifferai Magici.
Se
tu fossi ancora da questa parte del Tempo, Paolo, son certo che ci aiuteresti a
interpretare un po’ le cose e col tuo entusiasmo a inventare qualche speranza,
qualche soluzione.
Qualcosa
si è rotto, Paolo.
I
colori non sono più così vivi e raramente suscitano emozioni; le parole han
perso significato e dignità; avere degli ideali e dei valori è considerato
quasi un crimine che richiama – come per un riflesso condizionato – solo gli
errori ed orrori del ‘900 e non piuttosto progetto di speranze, di sogni e di
energia per migliorare il mondo; i sentimenti son considerati patetica zavorra.
Siamo se consumiamo, se scavalchiamo, se godiamo, se dimentichiamo che c’è un
prossimo che soffre senza colpe, se abbiamo “followers” ( ti spiegherò poi cosa
vuol dire ). Le persone si trasformano pian piano in piccole monadi con le
pareti di cristallo che riflettono sempre e solo ciò che amiamo sempre di più:
il Narciso che c’è in noi e che questa modernità delirante, accelerata e
consumistica alimenta, giustifica, enfatizza, benedice. Se questo è il mondo
liquido teorizzato da Bauman, allora ci siamo dentro fino al collo.
C’è
sempre più bisogno, ma sempre meno posto, per la poesia, la gentilezza, la
bellezza in questa contemporaneità sempre più estranea all’umano, all’armonia,
alla solidarietà.
Dici
che tutto ciò è il sigillo dell’autodistruzione di questa specie infestante
dell’ecosistema Terra? Vabbè.
Ci
manca più che mai la tua presenza provocatoria, gentile, riflessiva e il tuo
essere servizio, consiglio, compagno di viaggio.
Ci
salutiamo con la dolce melanconia di una poesia :
COME TUTTO SCOMPARE
Come tutto scompare veloce
quando viene sera, e il sole se ne va
oltre le colonne d’Ercole
a fare capriole sull’Atlantico.
Il Mare Ligure si appiattisce in una lastra
che non lo diresti più nemmeno un mare
e una muraglia nebbiosa di rosa
sporco si disfa come la scia luminosa
dell’aereo, unica traccia rettilinea nel cielo
che sembra averlo bucato per andarsene
più in là.
Come tutto scompare, come breve
è il giorno per chi ne ama l’essenza
come breve la notte che si preannunzia
nitida di luna a gobba crescente
come tutto ritorna e ritorna
al niente.
come è corto Febbraio
come corta la vita
per chi ne ama l’essenza
inaccessibile, infinita.
( Giuseppe
Conte )