Visualizzazioni totali

venerdì 31 maggio 2013

lettera da qui

01.06.2013


“Ciao Paolo

   Ti riscrivo nel ricordo collettivo del giorno in cui ti sei trasferito dai nostri occhi ai nostri cuori e malinconie.
   C’è sempre nostalgia di te,  credimi, e te lo dico non per farti star meglio, ma perché è vero.
   Noi ci siamo impoveriti molto perdendoti, ma tu non ci hai perso molto lasciando questo mondo. Non parlo del pianeta che nella sua inconsapevole agonia rimane di una struggente bellezza. Bellezza di cui presi dalle nostre frenesie, impegni e fesserie non riusciamo più ad essere estasiati contemplatori. Mancano poeti che ce lo reinsegnino, messaggeri fra il reale e l’assoluto.Insomma manca gente come tu eri.
   Qui  succede ogni cosa: terremoti; la luce dolcissima sul viso di chi ama; guerre spaventose e ignorate in ogni dove a partire dalla vicina Siria; arcobaleni stupendi; maschi immaturi e ignoranti che tormentano e uccidono donne di cui non han saputo meritare l’amore e di cui si ritengono proprietari; destra e sinistra che fanno un Governo insieme studiandosi ogni giorno come pugili su un ring aspettando di sferrare il colpo decisivo all’avversario ma in realtà finendo di sgretolare il Bel Paese; la tua Sardegna che soffre in una crisi economica spaventosa e senza precedenti; sorrisi di bambini; lo Stato sociale che si sgretola sotto i colpi della crisi, della mala-gestione e degli egoismi; tramonti mozzafiato; amori che nascono, amori che muoiono; un futuro che non coincide più col lontano orizzonte o la dimensione del sogno, ma col perimetro dell’alloggio (fin che non sarà espropriato) e come domani la dimensione della sopravvivenza quotidiana; frane incombenti che cambiano il destino di tante famiglie.
   Abbiamo due Papi; un Presidente della Repubblica quasi novantenne perché il resto dell’Italia vale un po’ meno di lui per guidare questa “nave sanza nocchiero in gran tempesta”; Internet che dà un illusione di libertà, falsifica i rapporti umani mentre i veri giochi di potere sui nostri destini continuano a farli i soliti in altre sedi; scandali pubblici e privati enormi sulla nostra pelle ogni giorno al punto che non fan più notizia e ci rendono quasi indifferenti, apatici, rassegnati.
   Insomma, come vedi, nulla di nuovo sotto il Sole!
   Se tu fossi qui saresti ben preoccupato, Paolo, seriamente accigliato e indignato ogni giorno con delusioni umane e politiche profonde e dolorose. Noi vogliamo crederti, invece, impegnato con anime belle a discutere soluzioni, cercare significati, richiamare principi etici, declamare emozioni e letture poetiche sul Creato sensibile e ultraterreno in una luce di inimmaginabile bellezza. 
   Ricorda tutto ciò, Paolo, perché ne riparleremo non appena finito il nostro compito qui.

01/06/2013”

P.S.
Ho trovato una poesia ( di Antonio Mura ) che, spero, ti piacerà.

Morte. Appustis kara a lluna,
prùghere ispartinàu i’ss’univversu
ki es’ sa matessi sustànzia
diversa i’ ss’apparènzia.
Ma si tottu sas prantar
dessu sistema solare
ube zira’ssa terra i’ss’etternidade
paris ki’ssa luna morta
mi dan ispàzzios e lluke
e yyùbilor de birde ass’alligrìa,
inoke m’akkunorto, in kusta morte.

Ciao Paolo