01.06.2013
“Ciao Paolo
Ti riscrivo nel ricordo collettivo del giorno in cui ti sei
trasferito dai nostri occhi ai nostri cuori e malinconie.
C’è sempre nostalgia di te,
credimi, e te lo dico non per farti star meglio, ma perché è vero.
Noi ci siamo impoveriti molto perdendoti, ma tu non ci hai
perso molto lasciando questo mondo. Non parlo del pianeta che nella sua
inconsapevole agonia rimane di una struggente bellezza. Bellezza di cui presi
dalle nostre frenesie, impegni e fesserie non riusciamo più ad essere estasiati
contemplatori. Mancano poeti che ce lo reinsegnino, messaggeri fra il reale e
l’assoluto.Insomma manca gente come tu eri.
Qui succede ogni
cosa: terremoti; la luce dolcissima sul viso di chi ama; guerre spaventose e
ignorate in ogni dove a partire dalla vicina Siria; arcobaleni stupendi; maschi
immaturi e ignoranti che tormentano e uccidono donne di cui non han saputo
meritare l’amore e di cui si ritengono proprietari; destra e sinistra che fanno
un Governo insieme studiandosi ogni giorno come pugili su un ring aspettando di
sferrare il colpo decisivo all’avversario ma in realtà finendo di sgretolare il
Bel Paese; la tua Sardegna che soffre in una crisi economica spaventosa e senza
precedenti; sorrisi di bambini; lo Stato sociale che si sgretola sotto i colpi
della crisi, della mala-gestione e degli egoismi; tramonti mozzafiato; amori
che nascono, amori che muoiono; un futuro che non coincide più col lontano
orizzonte o la dimensione del sogno, ma col perimetro dell’alloggio (fin che
non sarà espropriato) e come domani la dimensione della sopravvivenza
quotidiana; frane incombenti che cambiano il destino di tante famiglie.
Abbiamo due Papi; un Presidente della Repubblica quasi
novantenne perché il resto dell’Italia vale un po’ meno di lui per guidare
questa “nave sanza nocchiero in gran tempesta”; Internet che dà un illusione di
libertà, falsifica i rapporti umani mentre i veri giochi di potere sui nostri
destini continuano a farli i soliti in altre sedi; scandali pubblici e privati
enormi sulla nostra pelle ogni giorno al punto che non fan più notizia e ci
rendono quasi indifferenti, apatici, rassegnati.
Insomma, come vedi, nulla di nuovo sotto il Sole!
Se tu fossi qui saresti ben preoccupato, Paolo, seriamente
accigliato e indignato ogni giorno con delusioni umane e politiche profonde e
dolorose. Noi vogliamo crederti, invece, impegnato con anime belle a discutere
soluzioni, cercare significati, richiamare principi etici, declamare emozioni e
letture poetiche sul Creato sensibile e ultraterreno in una luce di
inimmaginabile bellezza.
Ricorda tutto ciò, Paolo, perché ne riparleremo non appena finito il nostro compito qui.
Ricorda tutto ciò, Paolo, perché ne riparleremo non appena finito il nostro compito qui.
01/06/2013”
P.S.
Ho trovato una poesia ( di Antonio Mura ) che, spero, ti
piacerà.
Morte. Appustis kara a lluna,
prùghere ispartinàu i’ss’univversu
ki es’ sa matessi sustànzia
diversa i’ ss’apparènzia.
Ma si tottu sas prantar
dessu sistema solare
ube zira’ssa terra i’ss’etternidade
paris ki’ssa luna morta
mi dan ispàzzios e lluke
e yyùbilor de birde ass’alligrìa,
inoke m’akkunorto, in kusta morte.
Ciao Paolo